Qualche mese fa, ho avuto la fortuna di ricevere in regalo un reMarkable 2. A dire il vero, sono anni che lo tenevo d’occhio ma il prezzo e il fatto che non ne avessi davvero bisogno mi hanno sempre frenata; ma non facciamo il passo più lungo della gamba. Se non sai di cosa sto parlando, oggi recensisco questo “next-generation paper tablet” (come dice l’azienda) che si chiama reMarkable 2 dal punto di vista di un interprete.
Dunque, per darti un po’ di contesto, sono una interprete di conferenza e traduttrice appassionata di tecnologia e cerco sempre nuovi modi per ridurre il mio impatto ambientale. Uso taccuini (di carta) in quantità industriali, dato che ho bisogno di scrivere le cose per ricordarmele. Basti pensare a quanta carta mi serve nella preparazione prima di un incarico di interpretazione o anche all’interpretazione consecutiva (clicca qui se non sai cos’è).
Prima le cose importanti: non sono stata pagata da reMarkable per scrivere quanto segue. Come ho detto prima, questo è stato un regalo di una cara amica che chiaramente mi conosce molto bene (grazie, Sabri!). Ho condiviso un post sia su LinkedIn che su Instagram a riguardo all’epoca e molte persone mi hanno scritto per chiedere come mi ci stavo trovando, se ne valeva la pena e così via. Ecco qui, quindi, la mia recensione da una prospettiva specifica del mio settore.
Sì, ma perché proprio quello?
Risposta: perché è questo che mi hanno regalato, e perché è oggettivamente diverso dal classico tablet. Uno dei commenti più frequenti che ho riscontrato è stato sulla falsariga di ‘Ho già [tablet + penna] e funziona altrettanto bene’. Ora, io non intendo dire a nessuno che dispositivo usare e come; ma, in quanto precedente utilizzatrice di iPad + Apple Pencil, mi trovo completamente d’accordo con ciò che ha scritto Louryn Strampe su Wired:
“Probabilmente ti starai chiedendo: perché non usare semplicemente un iPad e una Apple Pencil? Si tratta di un ottimo metodo per prendere appunti, ma l’iPad presenta alcuni lati negativi. Per esempio, lo schermo di vetro non offre lo stesso tipo di frizione simil-carta. Inoltre, è difficile concentrarsi quando il tuo gioco preferito o il tuo programma preferito su Netflix sono a pochi tap da te. Credo che un iPad possa essere un ottimo strumento per prendere appunti, soprattutto se si investe in una protezione per lo schermo con un effetto carta. Ma un iPad può essere rischioso se, come me, manchi di autocontrollo”. (Traduzione mia)
C’è anche il discorso relativo a un prodotto che teoricamente dovrebbe aiutare a eliminare la carta: stiamo pur sempre parlando di dispositivi elettronici, che hanno un costo e un impatto ambientale che una profana come me non è in grado di valutare. Questo è per dire che non credo che questo tipo di tecnologia sia una panacea per coloro che vogliono ridurre il proprio consumo di carta.
Insomma, quando ho sentito parlare per la prima volta di questo tablet e-ink, ha decisamente colto la mia attenzione. Tuttavia, come ho detto, sia il prezzo (attualmente a 299€, in precedenza erano 399€) sia il fatto che sembrava più qualcosa che sarebbe stato bello avere anziché una reale necessità mi hanno sempre fatto chiudere la scheda del browser prima di procedere all’acquisto.
Il regalo è arrivato un paio di mesi fa; mi sono presa un po’ di tempo per provarlo per bene, ed eccoci qui. Non parlerò delle specifiche tecniche del prodotto, che potete trovare sul sito del produttore o in questa recensione qui più dettagliata. Vorrei invece portare la prospettiva di un’irriducibile della carta e penna in questa discussione. Se preferisci un video, trovi una recensione del reMarkable 2 qui:
Come ho detto prima, ho bisogno di scrivere le cose per ricordarmele, nonché quando lavoro in modalità consecutiva. Credo che il reMarkable 2 sia stato determinante nel ridurre la quantità di carta che uso, per esempio, quando faccio un glossario per un incarico di interpretazione. Inoltre, se abbinato al nuovo piano Connect, questo tablet permette di convertire la scrittura a mano in vero e proprio testo.
Esperienza di scrittura e caratteristiche principali
Partiamo dall’inizio. Cosa si prova a scrivere a mano su questo tablet? Ebbene, sono rimasta alquanto stupita da quanto scrivere su questo tablet sembri di scrivere su carta vera e propria. Lo schermo è straordinariamente reattivo, “con un record di 21 ms di latenza” – anche la frizione assomiglia a quella di una penna che scarabocchia su un pezzo di carta.
Attualmente sto usando il Marker Plus, che viene venduto con un set di punte di ricambio e ti permette di cancellare quello che hai appena scribacchiato capovolgendo il Marker Plus e cancellando come faresti con una normale gomma da cancellare. Tuttavia, è importante menzionare che tutti i pennini (sia quello di prima generazione che il Plus) vanno acquistati a parte e costano 59€ o 129€, a seconda di quale scegliete.
La funzione di riconoscimento della scrittura funziona abbastanza bene – sono rimasta sorpresa dalla precisione in generale, anche quando si trattava di note lampo che avevo appena buttato giù senza badare troppo alla calligrafia. Tuttavia, mi è stato detto più volte che ho una bella calligrafia, quindi sarei curiosa di fare una prova con la scrittura di qualcun altro/a.
Ad ogni modo, questa funzione è al momento disponibile solo per i notebook monolingue. Ciò significa che il reMarkable 2 non è in grado di eseguire il riconoscimento della scrittura su glossari bilingue. Questa cosa non mi ha seccato troppo – ovviamente, mi sarebbe piaciuto avere il riconoscimento multilingue – dato che comunque inserisco a mano i miei glossari in InterpretBank.
Questo gadget leggerissimo ed estremamente sottile è utile anche per firmare documenti senza stamparli. Si possono anche mandare le e-mail dal reMarkable 2, il che si aggiunge ai suoi pro in questo senso. È possibile utilizzare il dispositivo sia in modalità verticale che orizzontale, e si può ovviamente ingrandire e rimpicciolire un documento a piacimento. Detto questo, per me questi non sarebbe dei fattori determinanti, dato che ho già un tablet Samsung e la sua S pen che mi permettono di fare le stesse cose.
Parlando di altre funzioni interessanti, ci sono molteplici modelli disponibili per i notebook. A partire dalla classica lista di cose da fare fino alle agende settimanali, non mancano i template tra cui scegliere. Ce ne sono anche alcuni dedicati per scrivere musica.
Sincronizzazione e integrazioni
Un’altra cosa che questo strumentino ingegnoso fa molto bene è sincronizzarsi con Google Drive e/o Dropbox (se sei un utente Connect), il che è un valore aggiunto notevole per me. Anche qui, quando sto studiando per un lavoro di interpretazione imminente, posso annotare un documento direttamente da Google Drive. È anche possibile creare più di un layer all’interno dello stesso documento, anche se non ho mai veramente approfondito questa funzione.
È possibile creare cartelle, notebook diversi (utilizzando appunto diversi modelli) e sincronizzare le note con il computer e i dispositivi mobili. Per una fanatica dell’ordine come me si tratta di un vantaggio significativo, anche se non è un’esclusiva del reMarkable 2. Inoltre, grazie a un’estensione per Chrome, è possibile inviare le pagine web al reMarkable. Anche questa caratteristica mi piace molto e si integra a meraviglia nel mio flusso di lavoro di base. Ad essere completamente onesti, tuttavia, al momento l’integrazione funziona solo su Google Chrome.
Il buono, il brutto e il cattivo
Finora ho citato alcune delle cose che mi piacciono di questo tablet a cosiddetto “inchiostro digitale”. Ci sono però anche alcuni lati negativi. Prima di tutto – e questo è il principale difetto di cui parlo sempre -, il reMarkable 2 non è retroilluminato. Questo significa che non è possibile usarlo al buio o alla sera. Di conseguenza, non lo consiglierei come alternativa a un e-reader, soprattutto perché anche gli e-reader più economici ormai hanno una modalità di lettura serale e sono, appunto, retroilluminati.
Ho provato a leggere un e-book sul reMarkable. Benché sia decisamente più leggero e dotato di uno schermo più grande del mio modesto ma robusto Kindle Paperwhite, gli mancano sia le caratteristiche di navigazione software che quelle hardware (per dire, un pulsante fisico) che renderebbero più scorrevole la lettura. Nel complesso, è un dispositivo eccellente per chi prende appunti di continuo; tuttavia, non offre molte altre possibilità. Immagino che in futuro il produttore amplierà ulteriormente le sue funzionalità e integrazioni, ma questo solo il tempo può dirlo. A livello hardware ormai non c’è molto altro da aggiungere, quindi immagino che potrebbero esserci dei miglioramenti soltanto con un eventuale nuovo modello.
Casi concreti sul campo: interpretazione consecutiva e simultanea
Fatta questa premessa, userei il reMarkable 2 per un incarico di consecutiva? La risposta breve è: no.
Per rispondere meglio: sempre no, principalmente per tre motivi. Innanzitutto – gli interpreti più esperti questo lo sanno -, quando si fa la consecutiva bisogna girare velocemente le pagine e spesso occorre fare avanti e indietro. Non che il reMarkable 2 sia lento di per sé nel girare le pagine, ma certamente non è veloce come, ecco, girare la pagina di un blocco note. Immagina solamente di aver sbagliato direzione e di dover trafficare con il tablet mentre tutti aspettano che tu cominci a parlare… grazie, ma no grazie.
In secondo luogo, malgrado la durata della batteria sia notevole (3000 mAH, circa due settimane, secondo il produttore), potrebbe succedere letteralmente di tutto. Il dispositivo potrebbe surriscaldarsi, potresti aver dimenticato di caricarlo nel corso della notte o qualsiasi altra cosa. Ti ritroveresti a corto di batteria nel bel mezzo del lavoro, il che ti renderebbe la vita molto, molto più difficile, oltre a farti potenzialmente sembrare un/a dilettante. Certo, uno potrebbe sempre portarsi un taccuino cartaceo come soluzione di ripiego, ma che senso ha portarsi dietro due cose?
Come ultima osservazione, nonostante sia incredibilmente leggero e sottile, il reMarkable 2 non è flessibile – intendo fisicamente – come un blocco per appunti. Di nuovo, per quelli di voi che conoscono la galassia di scenari in cui lavora un interprete di consecutiva, si sa che si potrebbe anche non lavorare stando seduti al tavolo. È per questo che serve un qualcosa che si può piegare e usare praticamente ovunque, senza timore di graffi o rotture.
Mettiamo il caso invece che si tratti di un servizio di simultanea. A questo punto, lo consiglierei senz’altro per gli appunti, per scribacchiare le parole che si devono ricordare o cercare, per inserirle più tardi nel glossario, ecc. In questo caso il reMarkable 2 sarebbe indispensabile? Di nuovo, no. È il genere di oggetto che è realmente bello da avere, ma per me non ha apportato una variazione sostanziale in termini di efficienza o di flusso di lavoro quando lavoro in cabina.
Conclusione
Per riassumere, come ho detto, il reMarkable 2 è davvero rimarchevole (gioco di parole!) per quanto riguarda il replicare l’esperienza di scrittura con carta e penna. In quanto interprete, ha sicuramente reso il mio flusso di lavoro molto più interessante (è davvero un dispositivo esteticamente molto bello!) e ha drasticamente inciso sulla quantità di carta che uso. Pertanto, sebbene non lo consiglierei per sostituire il buon vecchio taccuino per l’interpretazione consecutiva, è decisamente uno strumento eccellente da avere nella propria cassetta degli attrezzi.
Cosa te ne è parso di questa recensione? Hai altri strumenti da consigliare per l’interpretazione consecutiva, o fai qualcos’altro per ridurre la quantità di carta che usi? Fammelo sapere nei commenti!
paula queiroz
Grazie Sabrina per tutti i chiarimenti. Molto carino l’articolo che hai scritto! Un abbraccio! Paula Queiroz
sabrinawft
Grazie mille, Paula! Sono contenta che sia stato utile. Un abbraccio 🙂